VALDASO

Dove si vendemmiail nettare dei poeti?

Il giorno della vendemmia, in Via Valdaso di Campofilone, c’è un gran fermento. Al civico 49 si accalcano decine di trattori con rimorchi traboccanti grappoli succulenti, le migliori uve raccolte nei vigneti locali spiccano dalle vasche di trasporto, gli acini più sodi e corposi sono esposti in bella vista per conquistare l’occhio vigile di Mario Di Ruscio, il Benemerito della Vitivinicoltura Italiana.
Siamo nella valle del fiume Aso, la culla climatica ideale per crescere un buon vino, dove le sensazioni olfattive della vegetazione collinare incontrano il profumo della brezza marina: benvenuto a Campofilone, il paese natio della “Cantina dei Poeti”.
Immerso in un verde lussureggiante, Campofilone, scende gradualmente verso il litorale per confondersi nella dorata sabbia dell’area costiera.
Questo tipico borgo del fermano ha origini antichissime: le sue radici affondano nel periodo Piceno tra il VII – VI sec a. C. cui risalgono i primi insediamenti.
In epoca Repubblicana (III secolo a.C.) divenne importante centro dell’espansione romana. La presenza romana, infatti, è testimoniata, oltre che all’antica strada consolare litoranea, anche da rilevanti reperti archeologici di cisterne idriche, terme, granai, necropoli e altri ritrovamenti riconducibili a produzioni di olio e vino.
Campofilone è sorto come residenza dei Monaci Benedettini, da ciò ne deriverebbe l’antico nome latino Campusphoeudonus, a significare che gli abitanti di Campofilone concedettero ai monaci il feudo ove si erge l’antica abbazia.
Altri suppongono che il nome Campofilone derivi dal nome latino Campus Fullonum, cioè campo del lavandaio ove venivano colorati mantelli e tuniche dei legionari di Roma e altre vesti dell’epoca.

Campofilone

Cosa visitare a Campofilone?

Porta Marina, che insieme a Porta Sole e Porta da Bora, costituiva la terza via d’accesso all’antico Castello medioevale di Campofilone protetto entro una solida cinta muraria, ancora visibile tutt’oggi.

Abbazia di San Bartolomeo, il patrono di Campofilone, abbazia benedettina costruita nel corso del Medioevo presumibilmente sui resti di una villa romana o di un tempio pagano.

Orto Abbaziale, un giardino incorniciato dall’antica fortificazione medievale, con vista privilegiata sul meraviglioso paesaggio delle campagne marchigiane inserite nell’incantevole scenario dei Monti Sibillini.

Museo Archeologico e Liturgico, ove è possibile ammirare una raccolta di paramenti, apparati liturgici e reperti archeologici di età Picena e Romana.

Chiesa di San Patrizio, eretta nel ‘500, al suo interno si può ammirare una pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino, S. Bartolomeo, S. Patrizio e San Giuseppe, datata XVIII secolo, opera del pittore Luigi Fontana e dal suo allievo Nicola Achilli.

Chiesa di Santa Maria D’Intignano le cui fondamenta appartenevano a una villa d’epoca romana.

Marina di Campofilone, una spiaggia di finissima sabbia mista a ghiaia, bagnata da un mare che degrada dolcemente verso il largo.